Oggi parliamo di come e perchè pianificare lo studio a casa: è un aspetto importantissimo all’interno di un corretto metodo di studio; molto spesso non se ne parla o comunque non si considera la parte di pianificazione come un aspetto fondamentale, ma solo come un corollario, e quindi vengono considerati importanti solo le fasi di acquisizione delle informazioni vere e proprie e di memorizzazione.
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In realtà la pianificazione è una ciliegina sulla torta che però è fondamentale per portare alla vera efficacia di un metodo, impiegare il giusto tempo e la giusta quantità di energie per ottenere un risultato.
La pianificazione pertanto è qualche cosa che dobbiamo considerare sempre quando andiamo a pensare di ristrutturare un metodo di studio per i nostri ragazzi.
Quali sono i VANTAGGI a cui una buona pianificazione può portare?
Innanzi tutto la riuscita vera e propria di quello che è un processo di studio e quindi non solo una miglior voto, delle migliori performance scolastiche, ma anche quello che io chiamo la bontà del processo. I risultati che noi genitori perseguiamo nell’accompagnare i nostri ragazzi nella strutturazione di un metodo di studio non sono tanto i risultati scolastici intesi come voti, ma è il miglioramento del PROCESSO di studio. Quindi una migliore acquisizione delle conoscenze e delle competenze ma anche un processo più sereno.
Il secondo obiettivo che dobbiamo tener presente quando andiamo a parlare di pianificazione durante lo studio è permettere l’acquisizione di una competenza nuova. Una competenza che molto spesso anche gli adulti fanno fatica ad avere e che invece noi dovremmo cominciare a in qualche modo stimolare nei nostri ragazzi affinché venga allenata nel tempo, migliorata sempre di più, e sia davvero uno strumento utile ed efficace ed efficiente da utilizzare quando poi loro ne avranno davvero bisogno: all’università e poi successivamente nel mondo del lavoro.
Io consiglio sempre di cominciare il prima possibile: possiamo partire già assolutamente dalle scuole medie a pianificare i pomeriggi di studio.
Ma che cosa pianificare?
Durante questi pomeriggi dobbiamo seguire delle regole nella pianificazione e queste regole derivano dalla psicologia cognitiva, la quale ci dà alcune informazioni importanti da questo punto di vista:
La prima informazione che ci viene data è la cosiddetta “curva dell’oblio”, ovvero in che modo tutti noi -non solo i nostri ragazzi- dimentichiamo le informazioni che sentiamo e che apprendiamo. Questa curva ci dice che le informazioni vengono dimenticate molto velocemente all’inizio: questo significa che se non tra mattinata in classe i nostri ragazzi sono esposti dalle informazioni e delle conoscenze la cosa migliore è che queste informazioni vengono riprese consolidate subito immediatamente
Pertanto le prime attività da pianificare durante un pomeriggio di studio sono quelle che sono state svolte al mattino.
Il secondo aspetto che dobbiamo tenere in considerazione è la stanchezza, ovvero il carico cognitivo che i nostri ragazzi pian pianino vanno a sopportare durante le ore della giornata: chiaramente più le ore passano e più sono stati fatti dei compiti complessi, più i nostri ragazzi si stancano e faranno fatica ad acquisire nuove conoscenze. Questo è un dettaglio che dobbiamo prendere in considerazione nel definire quali materie affrontare per prime durante il pomeriggio. Tendenzialmente all’inizio andiamo ad affrontare materie per i nostri ragazzi più difficili e invece lasciamo alla fine qualche cosa che piace loro di più, che considerano molto più facile.
Il terzo dettaglio da considerare è la gestione dei ripassi. I ripassi sono spesso considerati un fanalino di coda di un metodo di studio: sono invece fondamentali per raggiungere la vera efficienza di un metodo.
I ripassi vanno pianificati così come lo studio vero e proprio questo ci consente di non dimenticare di eseguirli nei momenti giusti.
La pianificazione dei ripassi può essere inserita come attività finale: i ripassi sono delle attività che dovrebbero essere svolte velocemente e su informazioni che già sono in memoria, per andare a consolidarla, quindi possono essere tranquillamente messi alla fine.
Altre attività da considerare sono quelle per il giorno successivo: se abbiamo realizzato una buona pianificazione con i nostri ragazzi le materie dei giorni successivi sono in qualche modo già state prese in carico nei giorni precedenti e hanno probabilmente solo bisogno di un ripasso; ad ogni modo meglio sempre controllare.
Che cosa pianificare nel tempo?
Ci sono delle competenze che i nostri ragazzi possono acquisire prima di altre nella pianificazione del tempo, e sono quelle relative agli obiettivi prossimali, ovvero gli obiettivi di breve termine: capire che cosa fare oggi per domani, ad esempio. E’ quello di cui abbiamo appena parlato.
Poi però dobbiamo concentrarci sugli obiettivi distali, quelli più lontani, che piano piano devono essere inseriti nella pianificazione. I nostri ragazzi non sono abituati a gestirli correttamente e quindi devono acquisire secondariamente anche questa competenza; pertanto dopo che la parte di pianificazione giornaliera è stata ben consolidata possiamo provare a pensare di pianificare la preparazione di compiti e test programmati.
Questa pianificazione deve trovare posto spazio all’interno della pianificazione giornaliera ,ma può eventualmente anche andare a prevedere delle attività aggiuntive a seconda della complessità dei test.
Quali sono i grandi vantaggi che si possono ottenere stimolando i ragazzi a pianificare il proprio studio?
Il primo sicuramente è possibilità di non dover pensare nel momento in cui si deve agire. Mi spiego meglio: così come quando siamo a dieta e organizziamo la nostra dispensa senza cibi “spazzatura” per evitare di averli sottomano nel momento in cui ci viene l’attacco di fame, allo stesso modo pianificare funziona andando a fare una riflessione profonda prima su quelle che sono effettivamente le cose da fare per ottenere un risultato, in modo tale che nel momento in cui ci dobbiamo metterle in pratica non sia l’emozione del momento a guidarci, non sia la stanchezza, non sia la voglia o non voglia di fare un’attività precisa, ma ci sia già una regola da seguire. Questo permette al nostro cervello di rilassarsi, di poter procedere e andare direttamente all’azione.
Il secondo vantaggio reale è una sorta di rilassatezza nella gestione di compiti e interrogazioni: chi mi conosce sa che quando io parlo di metodo di studio ne parlò pensando non tanto a migliorare quelli che sono i risultati legati al voto, ma a migliorare quello che è il processo di studio, per renderlo più tranquillo; certo anche più performante, ma anche soprattutto più sereno.
Sicuramente una buona pianificazione giornaliera ci porta ad essere più preparati ed ad essere preparati per tempo, quindi a non avere mai delle urgenze, ma fare le cose importanti sempre con un po’ d’anticipo: in questo modo quando ci sono davvero dei compiti o delle prove in generale da affrontare, c’è già una preparazione che direi può essere considerata perlomeno discreta, come base su cui lavorare.
Il terzo vantaggio che andiamo a far acquisire i nostri ragazzi è importantissimo: ed è proprio il consolidamento di una abitudine: l’abitudine a pianificarsi e ad eseguire quanto pianificato.
Questa attività stimola la creazione di un abitudine che diventerà fondamentale anche per il loro futuro: le abitudini che costruiscono i caratteri, costruiscono la strada verso gli obiettivi, e quindi l’abitudine a governare i propri pomeriggi, a sapere che quando abbiamo un compito o un’attività importante da portare a termine dobbiamo organizzare i passi per seguirla, è qualcosa di impagabile.
Il quarto vantaggio, anche se fondamentalmente legato a quello che ho appena descritto, è proprio la vera acquisizione della competenza di pianificazione. Quindi non mi abituo semplicemente a seguire la pianificazione, ma imparo a pianificare: infatti la pianificazione è un processo.
Non possiamo pretendere di aiutare i nostri ragazzi a pianificarsi e ottenere immediatamente che loro seguano perfettamente tale pianificazione, che sappiano come farlo, che capiscano quanto tempo ci mettono a studiare ogni singola materia… è impossibile, è una competenza che va acquisita nel tempo mettendola in pratica più e più volte, e va acquisita per prove ed errori.
Qual è il ruolo del genitore in tutto questo?
Sicuramente è un ruolo importante, ma è un ruolo che è sempre una guida discreta, e su questo tendo sempre a fare delle precisazioni perché mi sento di dire che fare le cose al posto dei nostri figli oppure farle costantemente assieme è sempre sbagliato.
Tuttavia in questa fase pianificare è un momento che dobbiamo fare insieme.
La fase di pianificazione è una fase in cui dobbiamo contribuire veramente con la nostra esperienza e i nostri suggerimenti: fermarci insieme un momento per valutare quelle che sono poi le attività da mettere sul nostro planning settimanale è una competenza che noi probabilmente abbiamo, ma che i nostri figli certamente non hanno. Quindi in questa fase noi genitori siamo fondamentali.
Dopo di ciò però ci dobbiamo fermare: nel momento in cui la pianificazione è stata realizzata il nostro ruolo è semplicemente quello di un check ogni tanto, di andare a verificare se i nostri figli effettivamente portano avanti quanto definito. Dobbiamo anche lasciare che sbaglino, e capire come dare il suggerimento giusto affinchè torni in carreggiata pian pianino. Il ruolo giusto sarà quello di essere presenti nel momento in cui i ragazzi chiedono aiuto, ma senza essere ingerenti.
Una guida presente, ma discreta.
IMPARIAMO A PIANIFICARE LO STUDIO AL Laboratorio MIND Lab e nei CAMP del progetto StudiAMO.
Sara
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