Quali sono le cinque caratteristiche per realizzare degli schemi di studio efficaci?
La PRIMA è la “GERARCHIA DELLE INFORMAZIONI”: uno schema davvero utile deve riuscire a darci in modo evidente la gerarchia delle informazioni e raggruppare quindi gli argomenti generali, suddividendoli dai sotto-argomenti. La nostra mente infatti lavora per deduzione: va dal generale al particolare; per comprendere e ricordare informazioni abbiamo bisogno di lavorare in accordo alla nostra mente e di fornirle le informazioni nello stesso modo con cui lei le elabora. Questo significa creare i confini dell’argomento che stiamo studiando, come quando facciamo un puzzle: quando facciamo un puzzle da dove cominciamo infatti? Sicuramente i pezzi che vogliamo raggruppare per primi sono quelli dei bordi e degli angoli. Questo perché poi sarà più facile, trovando gli altri pezzi, andare a inserirli nelle posizioni giuste, perché riusciamo ad agganciarli all’interno di un confine già pronto!
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La SECONDA caratteristica che deve avere un buon schema è la “RAZIONALIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI”: uno schema quindi non può essere un riassunto che contiene molte parti di testo e che è necessario leggere completamente, bensì deve comprendere delle parole chiave (concetti molto sintetici): dobbiamo quindi allenare la nostra capacità di sintesi in modo da realizzare schemi che comprendano solamente i concetti fondamentali da memorizzare, attraverso un uso sapiente delle parole. Tali parole chiave possono essere estrapolate dal testo di studio, oppure essere pensate ad hoc, in modo autonomo.
La TERZA caratteristica fondamentale che deve avere uno schema efficace è il COLORE. Il colore è fondamentale perché ci dà delle informazioni senza doverle leggere. Il colore infatti funge da leggenda. Deve essere utilizzato in modo ragionato, non per abbellimento, bensì per suddividere le informazioni: si possono cioè evidenziare le informazioni di una certa categoria e, con colore diverso, sottolinearne altre relative a categorie diverse. In questo modo lo schema diventa leggibile anche solamente ad un colpo d’occhio. Un altro aspetto molto importante è l’associazione: mentre utilizziamo quel colore lo associamo a quella determinata informazione: in questa azione che compiamo durante la schematizzazione in modo automatico stiamo conferendo a quell’informazione un significato che elaboriamo con un ulteriore modalità, oltre a quella semantica: adiamo cioè ad aggiungere all’informazione un altro “suggerimento” che ci permetterà in modo facile di ricordare l’informazione successivamente.
La QUARTA caratteristica di uno schema e efficace è l’USO SAPIENTE DELLE IMMAGINI. StudiAMO promuove l’uso delle immagini per favorire una memorizzazione facilitata: la nostra mente infatti realizza un processo mentale denominato taccuino visuo-spaziale, con il quale riesce a cogliere le informazioni e a trasportarle nella memoria di lungo termine molto più facilmente del processo di ripetizione fonologica del testo (la classica “ripetizione”). In questo modo andiamo a sfruttare la memoria visiva per ricordare le informazioni già durante la fase di realizzazione del nostro schema. Possono essere usati quindi dei disegni funzionali relativi ai concetti fondamentali che stiamo studiando; o ancora farsi aiutare dalla tecnologia e ricercare online le immagini evocative adatte da inserire nello schema. L’importante è fare un uso sapiente anche di tutti quegli elementi grafici che ci possono fornire informazioni senza dover scrivere parole, come simboli o frecce che, sapientemente posizionati all’interno del nostro schema, rappresentano dei segnali a colpo d’occhio capiamo e comprendiamo.
La QUINTA caratteristica di uno schema efficace è l’USO DELL’INFORMAZIONE SPAZIALE: in un solo schema infatti dobbiamo riuscire a garantire l’esaustività delle informazioni ed avere così sottomano tutti i concetti relativi ad un determinato argomento. Questo è possibile attraverso schemi di diverso tipo, ma dobbiamo sempre fare attenzione quando utilizziamo più fogli o più pagine, in modo da garantire che la suddivisione per pagina garantisca anche un’adeguata suddivisione per macro o micro argomento.
Quali sono quindi in concreto gli schemi che possiamo utilizzare per studiare efficacemente?
Probabilmente e mi conoscete sapete che io amo le mappe mentali, poiché le ritengo lo schema che sicuramente comprende e raggruppa tutte queste cinque caratteristiche.
Tuttavia le mappe mentali a qualcuno possono non piacere, e probabilmente per qualche argomento potrebbero non essere lo schema effettivamente più efficace o facile da utilizzare. Quindi ciò che voglio trasmettervi è che uno schema deve avere delle caratteristiche particolari per essere efficace. Ma possiamo staccarci da schemi sempre uguali e possiamo personalizzarli con quelle che sono le nostre esigenze: se vogliamo fare uno schema che non sia una mappa mentale, ma una tabella o semplicemente una presa di appunti lineare, se ci aggiungiamo due o più delle caratteristiche che abbiamo visto prima, sicuramente aumenteremo l’efficacia di questi nostri appunti.
Quindi varietà: non fossilizziamoci mai su un’unica soluzione, su un’unica schematizzazione, su un’unica strategia di studio, ma sperimentiamo. Partiamo da una base solida, impariamo ad utilizzarla bene, e poi sperimentiamo secondo quello che sono le nostre preferenze personali, tenendo presente e regole base.