Come creare cultura a scuola
**La scuola che vorrei**
Più un’informazione riaffiora alla mente, più la sua traccia si consolida nella nostra memoria. Insomma, più volte ci ricordiamo di qualcosa, maggiore sarà la probabilità che ce ne ricorderemo anche in futuro.
Spesso a scuola si tratta un argomento (cioè il prof. ci fa una lezione, noi studiamo a casa, e infine subiamo una verifica) e poi si passa all’argomento successivo senza tornare mai indietro.
Ad ottobre studiamo la caduta dell’impero romano d’occidente, facciamo verifica, a novembre studiamo le invasioni barbariche, facciamo verifica, a dicembre….abbiamo capito.
A giugno? Ricordiamo probabilmente l’età comunale, appena studiata, ma dei regni barbarici, della caduta dell’impero romano, di Carlo Magno… solo ricordi molto confusi e indistinti.
Perchè? Perchè nessuno ci ha fatto mai ricordare quelle informazioni. Una volta e via.
L’apprendimento non funziona così, le tracce mnemoniche si consolidano solo se vengono rievocate varie volte, i neuroni rinforzano i collegamenti attraverso una stimolazione concomitante e ripetuta delle sinapsi.
La scuola che vorrei avrebbe l’obiettivo (tra gli altri) di formare la cultura di base degli individui, non quello di segnare il programma fatto su un registro elettronico.
E quindi?
E quindi un argomento non verrebbe abbandonato dopo la verifica. I concetti fondamentali verrebbero portati avanti, tenuti attivi, rievocati, attraverso attività di gruppo, giochi di squadra, prove di memoria, riflessioni condivise.
No, non attraverso test e verifiche.
Attraverso la discussione, il gioco, la rielaborazione.
Attraverso strumenti per apprendere, insomma, e non strumenti per valutare.