Sei hai guardato la serie TV Sherlock, o anche The Mentalist, hai già sentito parlare del Palazzo della Memoria, o Palazzo Mentale.
Si tratta di un luogo virtuale nel quale i protagonisti tornano con gli occhi della mente alla ricerca di informazioni immagazzinate nella loro memoria.
Folle? Forse.
Ma quando avrò finito di spiegarti cos’è e come si usa il palazzo, riuscirai a memorizzare tutto quello che vuoi.
Se pensi che il palazzo sia un’invenzione della fiction, ti sbagli. Le sue origini sono molto antiche (te ne parlo QUI), e come tecnica mnemonica è stata utilizzata dai tempi di Cicerone fino al tardo Medioevo, da personaggi del calibro di Giordano Bruno e Pico della Mirandola.
La tecnica del Palazzo della Memoria si basa su due presupposti fondamentali:
Primo: il nostro cervello processa e memorizza meglio dati visivi e spaziali.
La nostra mente è abilissima ad imparare gli spazi, come ti renderai conto se provi ad immaginare un nuovo luogo che hai visitato da poco, come la casa di un amico, o l’ufficio di un collega.
Basta che entri in una stanza e senza rendertene conto acquisisci la disposizione degli oggetti, la presenza e la posizione di porte e finestre, il tono generale dei colori. Perfino se ti chiedo di riandare con la mente alla tua vecchia scuola elementare, nonostante sia passato magari molto tempo, saprai rievocare l’ambiente in modo sufficientemente preciso da orientarti.
Secondo: per ricordare un’informazione la mente deve associarla ad un’altra informazione che è già stata memorizzata.
Non è intuitivo ma è efficace, la nostra mente funziona così. Una spiegazione più completa la trovi QUI.
Tuttavia pensa a questo: dove ti trovavi e cosa stavi facendo l’11 settembre 2001? Te lo ricordi sicuramente. Nonostante dove fossi e cosa stessi facendo non rientrino probabilmente tra le cose più degne di nota che hai fatto nella vita. Te lo ricordi perchè la tua mente ha associato quelle informazioni con il ricordo di CIO’ che è successo quel giorno.
Quanto successo è un ricordo indelebile a causa del forte impatto emotivo. Il resto sono informazioni che sono state associate a quell’evento, ma che altrimenti non avresti ricordato.
IL METODO DEL PALAZZO
Il metodo sfrutta questi due principi, e consiste nel creare uno spazio virtuale nel quale collocare le informazioni che vogliamo memorizzare.
Il Palazzo si basa infatti sui loci (dal latino, luoghi), ma non stiamo parlando di posti qualsiasi, bensì di luoghi che conosci molto bene.
Ad esempio le stanze di casa tua, quelle della casa dei tuoi genitori, degli amici… quelle della scuola che frequentavi da piccolo, perfino le stanze delle fiction che vedi in TV. Ed anche i luoghi all’aperto che costituiscono un percorso che conosci, come quello casa – lavoro.
Questi luoghi sono in modo naturale già presenti nella tua mente.
A quel punto basta aggiungerci le informazioni che ci interessano, naturalmente sotto forma di immagine.
Si, la faccio facile! Perchè lo è, ma ecco i passi da seguire:
- scegli una serie di luoghi che conosci, ad esempio le stanze di casa tua;
- stabilisci all’interno di ogni stanza dei punti di riferimento: si tratta di oggetti, meglio se grandi (frigorifero, tv…);
- scegli l’ordine delle stanze con il quale percorrere l’intera casa;
- scegli l’ordine degli oggetti con il quale percorrere ogni stanza.
Questo è il tuo Palazzo della Memoria. Limitato, certo, ma è il tuo primo palazzo, utile per iniziare ad utilizzare la tecnica.
Ed ora l’associazione con le informazioni da ricordare: clicca QUI.